Comunicazione cellulare avanzata

L’acqua Informata

“L’acqua è dotata di “memorie” che vengono influenzate e modificate da tutto ciò che è energia.”

Per memoria dell’acqua si intende la sua capacità di conservare una “impronta” di tutto ciò con cui è venuta in contatto.
In seguito all’esperienza dell’informazione frequenziale con la fotobiomodulazione, i nostri laboratori hanno studiato e sviluppato un dispositivo in grado di trasferire specifiche frequenze all’acqua, attraverso un campo elettromagnetico calibrato e definito. L’acqua diventa quindi un trasportatore di informazioni in grado di influenzare e condizionare positivamente le attività cellulari dei tessuti viventi: nasce così l’Acqua Informata.

Informare l'acqua

Il procedimento utilizzato dai nostri laboratori per l’informazione frequenziale dell’acqua, avviene attraverso un macchinario, ideato progettato e realizzato interamente in proprio. L’apparecchiatura è predisposta per trasmettere frequenze prestabilite all’acqua, che passa ciclicamente attraverso un “indotto di informazione frequenziale” posto tra il carico e lo scarico di portata. Il nostro gruppo di ricerca lavora l’acqua con il metodo dell’informazione indotta, metodica messa a punto dopo anni di sperimentazione e ricerca nei propri laboratori. L’utilizzo di acqua informata frequenzialmente è molto efficace, assolutamente privo di effetti collaterali, adatto all’uso sia in purezza che all’interno di cosmetici naturali, nei quali consente un perfetto legame ed ottimizzazione dei principi attivi.

Inserimento di minerali

La nostra esperienza è basata non solo sull’informazione frequenziale dell’acqua ma anche sull’uso di un particolare minerale che la rende ancora più performante.
L’emergere della vita sulla terra è avvenuta a partire dalla reazione tra acqua e minerali che funsero da stampi e impalcature per le prime proto-cellule (si veda Beppe Rocca, Medicina Quantistica Molecolare). Da tempo immemore sono note, in diverse culture, le proprietà risanatrici dei minerali quando questi vengono applicati a contatto cutaneo.

I minerali ponderalmente presenti nell’organismo umano sono: il sodio, il potassio, il magnesio, il calcio, il cloro e, in piccolissime quantità (come oligoelementi) lo iodio, il ferro, lo zinco, il cromo, il selenio, il manganese, il molibdeno, il rame, i quali svolgono importanti funzioni enzimatiche o endocrine. Proprio la struttura atomica configurata in cristalli rende ragione dell’azione dei minerali sulle attività metaboliche delle cellule organiche.

Minerali ed informazione frequenziale

All’interno del cristallo esiste un’onda elastica che si propaga generata dalla vibrazione degli atomi.

É attraverso questa onda elastica che gli atomi interagiscono tra di loro ed è dunque quest’onda l’agente responsabile del loro ordinamento. Essa caratterizza i cristalli rendendoli classificabili in base alla loro “durezza”. Intuitivamente, maggiore è la durezza, più robusto è l’ordinamento degli atomi del reticolo, cioè meno suscettibile ad essere influenzato o compromesso da agenti esterni. Occorre ora considerare che il nostro insieme di atomi costituisce un sistema quantistico, e nel dominio della Meccanica Quantistica ogni onda può essere equivalentemente descritta da una corrispondente particella: nel caso dell’onda elastica tale particella prende il nome di fonone. L’interazione mediata dall’onda elastica è dunque descritta come scambio di fononi. Questi, circolando in tutto il cristallo (come le onde elastiche da essi rappresentate), sono gli agenti responsabili della propagazione dell’informazione di ordinamento a tutti gli atomi del cristallo. Il cristallo è dunque costituito dagli atomi situati nei siti del reticolo e dai fononi che essi si scambiano: gli atomi e i fononi sono le particelle che costituiscono la struttura del cristallo. Con le tecnologie oggi disponibili non è difficile osservare atomi e fononi in un cristallo. Si osserva quindi che i fononi sono “confinati” all’interno del cristallo. Pur essendo delle particelle, osservate come tali quando sono nel cristallo, i fononi non possono essere estratti dal cristallo, non possono vagare liberi all’esterno di esso. D’altra parte, se si distrugge il cristallo sottoponendolo a temperatura maggiore di quella critica o in qualsiasi altro modo, restano solo gli atomi, non i fononi: questi si dissolvono al dissolversi del cristallo. In conclusione, non esiste cristallo senza fononi e non esistono fononi in assenza di cristallo: struttura e funzione non possono essere separate (Vitiello, 1997; 1998).

Proprietà dell'acqua informata con minerali in diluizione

É interessante sottolineare alcune proprietà che rendono i minerali preziosi per la cura della salute quando vengono utilizzati per informare l’acqua mediante il debole campo elettromagnetico emesso a ragione della loro struttura atomico-cristallina. Le caratteristiche magnetiche dei cristalli dipendono dalle condizioni di moto degli elettroni al loro interno e sono modificabili dalla pressione e dalla temperatura. La polarità delle cariche e la disposizione spaziale degli atomi di un cristallo creano campi elettromagnetici debolissimi, ma in grado di entrare in risonanza con le cellule ed i tessuti biologici. Si può dire che vi è un’azione catalitica astraendo quasi al concetto di impulsi informativi.

  1. attivazione della funzionalità organica generale con miglioramento dell’attività cellulare (aumento dell’energia);
  2. attività antibatterica e antivirale notevole;
  3. azione di drenaggio degli emuntori, fegato e rene. Un’azione disintossicante sulla circolazione linfatica e sul sangue. Sblocco delle tossine accumulate;
  4. effetti psicosomatici: azione equilibrante dell’umore e dello stato psichico;
  5. ripresa della funzionalità del sistema nervoso periferico e centrale “disturbato” o a sostanze neuro-tossiche;
  6. desensibilizzazione da tossine animali o vegetali (da punture di insetti e sensibilità ai pollini).

Minerali ed informazione frequenziale

La possibilità di utilizzare le proprietà dei minerali a scopi curativi/cosmetici comporta la difficoltà di renderli facilmente somministrabili in una forma biologicamente accettabile. Questo significa valutare il dosaggio in base alle necessità organiche della persona umana e renderli assimilabili per l’organismo. L’applicazione di minerali che hanno azione sulle cellule dei tessuti viventi è di tipo informativo e riguarda la regolazione e la stimolazione della funzionalità cellulare dei tessuti biologici.

Ma i minerali non sono facilmente utilizzabili per come si presentano in natura. In diverse culture, anche antiche, i minerali venivano somministrati con acqua dopo averli polverizzati, con il rischio di sovradosaggi e addirittura avvelenamenti.
Ora però sappiamo che l’acqua ha la proprietà di strutturarsi in polimeri o cluster: il particolare legame covalente polare che le molecole dell’acqua stabiliscono tra loro permette la formazione di ponti di idrogeno che si configurano in cluster o “stringhe”, secondo i deboli campi elettromagnetici dati dalle sostanze con le quali l’acqua viene a contatto. L’acqua diventa quindi il trasportatore dei deboli campi emessi dalle strutture cristalline dei minerali.

Le molecole dell’acqua, per la loro particolarità di legarsi con ponti di idrogeno “deboli”, inglobano molecole affini (idrofile) e “trasportano” deboli campi elettromagnetici registrati dalle materie con le quali vengono in contatto; l’acqua trasporta in questo modo un’informazione che ha effetti biologici di stimolo sull’attività metabolica cellulare, anche per semplice contatto epidermico e quindi senza necessità di metodologie e/o strumenti invasivi e/o termici.